La psicoterapia: un viaggio attraverso la propria mappa

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Ci sono momenti nella nostra vita in cui ci sentiamo sprofondare, immersi in un turbinio di emozioni, a volte inspiegabili, in cui ci sentiamo vuoti o confusi, bloccati, in cerca di una via d’uscita che stenta a materializzarsi.

Magari non ci rendiamo pienamente conto di quello che sta accadendo, sentiamo solo un peso sul cuore, mettiamo il pilota automatico, non ci ascoltiamo.

Spesso ci identifichiamo proprio con quello che pensiamo e proviamo (per esempio,“sono stressato”, “sono in ansia”). Attribuiamo potere a pensieri ed emozioni tentando di controllarli in vari modi tanto da distrarci da ciò che è davvero importante per la nostra vita e per la nostra realizzazione.

Ci affanniamo a riempire il tempo con mille attività e impegni, sperando che il problema scompaia. Evitiamo di pensare ad un futuro che spaventa o completamente ignoto mentre l’ansia bisbiglia all’orecchio “oscuri presagi”.

Al contrario, a volte, cerchiamo di non agire, semplicemente di stare fermi, in balia delle onde, temendo di rendere peggiore una situazione già difficile diper sé.

A volte semplicemente ci rassegniamo, accompagnati da una malinconia profonda, a volte siamo accecati dalla rabbia, o entrambe.

Quasi sempre, quando imbocchiamo una strada, ne scegliamo una che ha già funzionato in passato, ma che in quel momento, non sembra aiutare, anzi ci dal’impressione di fare numerosi tentativi a vuoto, di camminare in tondo, dentro un labirinto. labirintoCiò che accomuna le precedenti situazioni è una esperienza di malessere, preoccupazione e sofferenza, in cui sentiamo di non farcela. Le nostre energie sembrano essere insufficienti per far fronte ai problemi che ci affliggono, alla situazione presente. Ci sta succedendo qualcosa di strano e il corpo, la mente, le nostre emozioni ce lo stanno comunicando.

E’questo il momento per ascoltarsi, prendersi cura di se stessi, imparare a conoscersi e osservarsi. E’ questo il momento di risvegliarsi, rivalorizzarsi con l’aiuto di qualcuno, lo psicoterapeuta.

Lo psicoterapeuta accompagna le persone nel viaggio attraverso la propria mappa, per trovare nuove terre, se lo si desidera, per individuare nuove prospettive, strade, rotte e soprattutto per imparare a tracciarle in autonomia. Il capitano della nave è sempre la persona che decide di intraprende
re questo viaggio e si impegna a portarlo avanti.

Infatti il terapeuta non conosce le mappe che portano dove la persona vuole andare. Solo lei può conoscere il dove e il come del suo viaggio. Come un compagno di viaggio lBarca a velaa può aiutare a riconoscerli, a costruirli, a tracciarli e ad utilizzare a suo vantaggio le condizioni climatiche avverse e gli strumenti a sua disposizione.

Perché continuare a stare in porto? Perché continuare a naufragare in mezzo al mare? Perché continuare a seguire una rotta
che porta sempre e inevitabilmente negli stessi lidi di sofferenza?

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